
Ho avuto la gioia di partecipare per la prima volta ad un convegno Nazionale Cav, tenutosi a Lecce dal 9 all’11 novembre 2019, partendo da Firenze insieme con il nostro presidente, prof. Angelo Passaleva, Lara Morandi e Federica Salerno, con grande entusiasmo e soprattutto grata di questa importante opportunità di formazione e di crescita. Sono volontaria al Cav da un paio di anni e in questo ultimo mi sto occupando di rispondere al telefono delle emergenze del nostro Cav, telefono acceso 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 ma che suona ancora troppo raramente.
Ho colto al volo la proposta di partecipare a questo convegno perché credo che in una circostanza come quella in cui tutti i giorni ci impegniamo, sia fondamentale la formazione permanente. All’interno della formazione, voglio includere anche la necessità di sentire il calore del Movimento per la Vita a livello nazionale e la vicinanza degli altri Cav. Per me è stato importante sapere che il meccanismo che ogni giorno si muove a Firenze è ingranaggio di una struttura più grande.
Gli aspetti che ho voluto approfondire nei laboratori sono stati il confronto con i volontari degli altri Cav e case d’accoglienza; abbiamo ribadito che per combattere l’assistenzialismo è necessario:
– indagare e ricercare le motivazioni dei volontari;
– lavorare per un educazione a monte e un percorso di integrazione per le mamme e donne;
– ricordare alle donne la mission del Cav: mettere il bambino al centro! Le donne in primo luogo possono rivolgersi al Cav in caso di gravidanza difficile;
– La distribuzione di alimenti, vestiti e corredini talvolta è proprio lo strumento attraverso cui arrivare ad un dialogo di fiducia con le mamme.
Il Cav è un associazione apolitica e aconfessionale, la fede deve essere una motivazione in più per difendere della vita, non un motivo dietro cui nasconderla. Senza dare per scontato che gli ambienti cattolici siano completamente informati e formati sulla accoglienza della vita, è necessario aprire gli orizzonti a tutti.
L’altro aspetto che ho voluto approfondire è la comunicazione nella costruzione di una squadra operativa: l’esperienza insegna molto, e chi ha tanti anni alle spalle di mamme e bambini si fa forza di tutta una vita di incontri. Credo però che per i nuovi volontari e per chi verrà non sia gratificante sentirsi dire “qui si è sempre fatto così”, espressione che brucia ogni opportunità di cambiamento. E il cambiamento fa paura, ma può portare crescita e innovazione.
A proposito di questo, e del servizio che ricopro, è stato molto interessante per me ascoltare un intervento di Giovanni Buoso, esperto di comunicazione: ha parlato di come fare pubblicità, con i mezzi adatti perché sempre più persone (donne ma anche uomini) possano essere raggiunte per essere aiutate ed…aiutare!
La mia gratitudine è verso tutti quelli che sostengono il Cav e che investono tempo energie e risorse per formare i volontari ad accogliere la Vita. Il prendersi cura gli uni degli altri parte da qui.
Maggie Savini