Il miracolo della vita: oltre i modi di dire, i risultati medici.
Se c’è una cosa che ho scoperto da quando mi sono appassionata alla “vita” e alla gravidanza in genere è che si tratta di un mondo così affascinante che lascia ancora molto di inesplorato. All’interno del pancione della neo-mamma (e nel suo corpo in generale) succedono delle cose inaspettate e quasi inspiegabili, talvolta anche ai medici più preparati. La cosa più bella è che si tratta (quasi sempre) di notizie positive.
È questo il caso della scoperta di Magdalena Zernicka-Goetz, professoressa dell’Università di Cambridge che ha contribuito alla nascita di un bambino sano al quale era stata diagnosticata la Sindrome di Down attraverso alcuni test di screening prenatali e in particolare, attraverso la villocentesi. Si tratta di un esame invasivo, che si effettua con il prelievo dei villi coriali dalla placenta e che serve per una diagnostica prenatale su malattie quali Sindrome di Down e anemia falciforme. Il principale obiettivo di questo test è, ad oggi, purtroppo, quello di permettere l’aborto a mamme che portano in grembo dei bambini con questo tipo di patologie!
La professoressa ha accompagnato la gravidanza di una donna di 44 anni che si era sottoposta a test prenatali, i quali avevano individuato nel suo bambino una percentuale di 25% di cellule staminali anomale. Nonostante questa difficoltà e “contro il tradizionale pensiero medico”, la donna ha deciso di proseguire la gravidanza e la Professoressa di accompagnarla in questo percorso, monitorando l’evoluzione e la crescita del bambino. La nascita di un bambino sano ha poi spinto la Professoressa a proseguire lo studio e la ricerca su questo straordinario fenomeno di “guarigione” di cellule da parte delle cellule sane “vicine di casa”.
Magdalena Zernicka-Goetz, professoressa dell’Università di Cambridge.
“L’embrione ha una straordinaria capacità di correggersi. Abbiamo scoperto che quando la metà delle cellule nell’embrione allo stadio iniziale è anormale, l’embrione riesce a riparare pienamente sé stesso”. Prof.ssa Zernicka-Goetz.
Così, la Prof. e un gruppo di ricercatori hanno intrapreso un progetto finanziato dalla Wellcome Trust, mixando cellule embrionali sane di topo con altre che presentavano un numero anomalo di cromosomi. E il risultato, è nelle parole della professoressa Zernicka-Goetz: “l’embrione ha una straordinaria capacità di correggersi. Abbiamo scoperto che quando la metà delle cellule nell’embrione allo stadio iniziale è anormale, l’embrione riesce a riparare pienamente sé stesso”. Naturalmente si tratta di una sperimentazione che deve essere verificata ulteriormente ma questo, prosegue la Prof., significherà che, anche quando i primi screening suggeriscono che un bambino potrebbe avere un difetto di nascita, non è detto che il bambino nascerà malato. Per questo, afferma la Dott.ssa Caroline Ogilvie, scienziato clinico della Guy & St. Thomas NHS Foundation Trust, terminare le gravidanze diventerà inutile e sempre meno frequente.
Al momento, la professoressa Zernicka-Goetz e il suo team stanno ora cercano di determinare l’esatta proporzione di cellule sane necessarie per riparare completamente un embrione, insieme al meccanismo con cui le cellule anormali sono eliminati. A noi non resta che festeggiare Simon, fare il tifo per il team di scienziati e sperare che questa ricerca sia davvero una scintilla nel triste dibattito sull’aborto per anomalie fetali!
Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza su questo sito.AccettoNon accettoLeggi
Privacy & Cookies
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.